L’esperienza nata nel 1992 con le donne migranti presenti sul territorio è iniziata con la conoscenza fortuita di Rebeca il giorno prima che partorisse suo figlio Randi. Il passaparola fra le sue amiche prima, e fra chi via via giungeva a Livorno  dopo, ha dato l’avvio alla nascita dell’Associazione ed a una realtà che ha consentito di conoscere in modo approfondito e di monitorare negli anni un fenomeno, quello dell’immigrazione, molto complesso e in continua evoluzione, per le diverse politiche nazionali, per i continui cambiamenti degli scenari geopolitici mondiali, per le tipologie di flussi migratori.

Conoscere centinaia di donne, provenienti da diversi paesi e con background migratorio diverso ha voluto dire offrire loro un sostegno con uno sguardo e un’attenzione particolare a chi vive, da donna, lo “sradicamento”, le aspettative, le responsabilità, in una società spesso escludente in cui è troppo facile sentirsi perennemente “estranei”; ma ha voluto dire anche venire in contatto con persone ferite. Le ferite più lievi, se così si può dire, legate al percorso migratorio: la separazione dagli affetti, la solitudine, lo “spaesamento”, il vivere in un “limbo”, le difficoltà di espressione, le ansie legate a soddisfare i bisogni e le aspettative di chi, a casa, ha puntato tutte le speranze su questi moderne “eroine”. Le ferite più gravi, quelle legate al traffico di esseri umani, alla riduzione in schiavitù, allo sfruttamento, alle torture, o alla violenza vissuta nell’ambito affettivo da chi spesso non ha una  rete familiare o amicale di sostegno o che non conosce i suoi diritti.

IL GIOVEDI’ - luogo dell’accoglienza

Dal 1992 luogo di incontro e di aggregazione presso la sede dell’Associazione e spazio dedicato alla condivisione, al sostegno, all’informazione e consulenza. Negli anni molte donne di diversa nazionalità che hanno frequentato l’Associazione, una volta trovato un equilibrio nella loro sfera privata, hanno voluto mettere a disposizione delle “nuove” immigrate parte del loro tempo e l’esperienza accumulata durante gli anni di vita e di lavoro nel nostro paese.

CORSO DI ITALIANO

Insegnanti qualificate anche per italiano L2, se necessario con la compresenza di facilitatrici linguistiche, svolgono corsi di apprendimento dell’italiano per donne migranti con diversi livelli di competenza e scolarizzazione pregressa, e anche non alfabetizzate.

RICERCA LAVORO

L’autonomia, la promozione sociale e, soprattutto, il senso del vivere in terra straniera, sono collegati alla possibilità di avere un lavoro: per questo motivo la Randi si è attrezzata per la ricerca di risposte alle numerose domande che arrivano dalle donne che frequentano l’Associazione.

Sono stati attivati nel tempo percorsi di orientamento e accompagnamento individuale al mondo del lavoro, e progettate nel tempo azioni positive e corsi di formazione per qualificare maggiormente donne migranti soprattutto nel settore di cura a domicilio.

VALORIZZAZIONE DELLE CULTURE

Con il duplice obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale che ogni donna porta con sé, e con l’intento di creare “ponti” di dialogo, vengono promosse Iniziative culturali e di spettacolo, e  serate finalizzate alla valorizzazione delle diverse identità culturali del territorio, in modo che ci sia un po’ di spazio per chi desidera provare a trasmettere la ricchezza di cui è portatrice

EMERSIONE DALLA VIOLENZA

L’ esperienza particolare di accoglienza, di intervento e di sostegno alla donna migrante ha permesso che, nella ricerca di risposte concrete e competenti, si elaborasse una metodologia di accesso a storie di violenza subite da donne immigrate in cui le pratiche proprie dei centri antiviolenza vengono coniugate con la conoscenza della normativa sull’Immigrazione, delle comunità straniere presenti sul territorio, e con le competenze antropologiche ed etnopsichiatriche maturate in oltre venti anni di storia dell’Associazione.

Solo un accompagnamento competente e specifico  consente l’integrazione di quella che è la componente più vulnerabile e più fragile dell’immigrazione.

LOTTA ALL’ESCLUSIONE SOCIALE

Con un sistema welfare che in generale regge sempre meno, le categorie vulnerabili sono quelle che risentono prima degli effetti collegati all’aumento delle povertà e alla riduzione delle possibilità lavorative. La mancanza del lavoro può causare anche la perdita del permesso di soggiorno con conseguente privazione di diritti sociali e di assistenza sanitaria.

Per quanto possibile l’Associazione si attiva per offrire un sostegno concreto a chi si trova in difficoltà economica con il ritiro delle eccedenze alimentari dai negozi e la loro distribuzione.

Inoltre, contro ogni discriminazione e in sinergia con altri enti e organizzazioni del privato sociale e con le comunità migranti presenti sul territorio, favorisce la modalità di accesso ai servizi sociali e socio-sanitari nell’ottica del diritti alla salute e al rispetto della dignità di ciascuno.

OSSERVATORIO SUL FENOMENO MIGRATORIO E LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI

Attraverso anni di lavoro sul campo, indagini e studi specifici, l’Associazione svolge un’attività di monitoraggio e analisi  del fenomeno migratorio sul territorio: conoscere la realtà, aldilà delle azioni di assistenza, vuol dire poter portare avanti attività di informazione, pressione e, a volte, denuncia.

Lo studio dei fenomeni e delle trasformazioni sociali e culturali che il fenomeno migratorio porta con sé, permette di portare avanti l’impegno per il rispetto dei diritti umani e la lotta agli stereotipi, ai pregiudizi e alle discriminazioni con eventi, convegni, azioni di formazione nelle scuole e in molti altri ambiti

× Come possiamo aiutarti?